La potatura della vite al Paradiso di Frassina

Oggi vi parliamo dei metodi di potatura nei vigneti di Brunello, che possono essere influenzati e quindi variare in base alla localizzazione della vite, alla sua fertilità e alle condizioni climatiche.

Metodi di Potatura della Vite

La potatura della vite

Metodo a Cordone Speronato

Il metodo di potatura della vite a cordone speronato è indubbiamente il più utilizzato. Conviene utilizzarlo su viti con un’ottima produttività. Il tronco perenne da cui partono i tralci è a forma di L o di T.  Nel cordone speronato il fusto della vite cresce e si allunga in maniera orizzontale fino a raggiungere la vite accanto. Si sviluppa su tre fili tesi tra i pali ed il fusto può anche raggiungere il metro di altezza. Uno dei vantaggi di questo metodo è una coltivazione più fitta.

Metodo Guyot

Il metodo di potatura detto Guyot, che prende il nome dal suo ricercatore ben cento anni fa, prevede un fusto più basso rispetto a quello del cordone speronato, con uno sperone con due gemme. Viene selezionato un solo tralcio a frutto. Anche in questo caso la vite si sviluppa su tre fili, il primo servirà da sostegno per il capo a frutto, sugli altri due verranno legati i germogli. Il metodo detto doppio Guyot invece è caratterizzato dalla presenza di due tralci.

Il metodo Guyot è sempre stato utilizzato sulla vite, ma poi il cordone speronato è stata una forma di potatura più moderna, più veloce e più facile da gestire. Al contrario, il Guyot richiede dei tagli in più tutti anni, prevede una legatura del capo a frutto che normalmente nel cordone speronato non viene fatta. 

Il metodo Guyot però è ritornato in voga per diminuire l’invecchiamento della pianta e per prevenire malattie; infatti il capo a frutto è nuovo tutti gli anni, quindi i rischi di malattia sono di gran lunga minori. 

La potatura della vite al Paradiso di Frassina

Potatura della vite a Montalcino

Al Paradiso di Frassina, nella vigna di Mozart, le viti sono state piantate da 20 anni. Normalmente le viti venivano potate a cordone speronato ovvero veniva mantenuto il capo a frutto sul cordone, sul primo filo, sempre quello. 

Il legno mano a mano si invecchiava e andavamo a tagliare i futuri stralci (piccoli speroni sul cordone con le gemme), che poi andavamo a potare e il cordone di base rimaneva sempre lo stesso.

Da Cordone Speronato a Guyot

Quest’anno abbiamo deciso di fare una trasformazione passando dal metodo a  cordone speronato al Guyot, un sistema di potatura che durante la gelata primaverile dell’anno scorso ha protetto le nostre viti dai danni da gelo. 

Essendo state potate con questo sistema, le viti si sono salvate dal gelo ed hanno avuto pochissimi danni. 

Dal momento che i rischi ambientali sono sempre maggiori, abbiamo quindi deciso di passare al metodo Guyot per tutte le vigne, anche dovendo investire di più. La vite potata con questo sistema è anche più regolare nella produzione durante gli anni. I grappoli stessi riescono a distribuirsi meglio sul capo a frutto, quindi perchè non seguire ciò che la natura ci suggerisce?

Rispetto al cordone speronato, infatti, il germogliamento è leggermente ritardato, e oltre a questo vantaggio la produzione è distribuita meglio sulla pianta, è maggiore, ma soprattutto si va ad avere il frutto sempre su legno nuovo, il tralcio andrà poi piegato in basso, legato al filo e quello sarà il capo a frutto per questo 2022. Dalle gemme poi partiranno i tralci da cui poi si svilupperanno i grappoli.

Il legno da cui nasceranno i futuri grappoli sarà sempre un legno di un anno, un legno nuovo, e questo è un vantaggio nel diminuire i rischi di malattie del legno e della pianta. Avremo una pianta che si invecchia molto più lentamente.

Quest’anno abbiamo quindi operato tagli più importanti che andremo a proteggere con prodotti naturali.

Potremo dire che la natura ci ha dato un suggerimento, perché non assecondarla? 🙂

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