Il potere benefico della musica sulle piante e sulla vite
Gli esperimenti e gli studi sul legame tra la musica e la crescita delle piante si perdono nella notte dei tempi; a partire dalle ricerche condotte secoli e secoli fa nell’antico Oriente, fino ad arrivare a Darwin nell’Ottocento, il quale prova a suonare il suo fagotto ad una pianta di mimosa.
Oggi molti studi e ricerche dimostrano scientificamente che la musica fa bene alle piante; gli organismi vegetali infatti rispondono agli stimoli musicali o meglio alle frequenze musicali, e a seconda della musica e dei suoni ai quali essi vengono sottoposti, reagiscono con risposte diverse sull’accrescimento stesso della pianta.
Si è osservato che una musica con eccessi di volume o troppo invasiva possa addirittura procurare danni alla crescita delle piante. La musica classica sembra invece essere la migliore, ovvero le piante “preferiscono” la musica classica.
Musica sui Vigneti, lo stress sonoro sulla vite
Carlo Cignozzi, il creatore del Paradiso di Frassina a Montalcino, è l’uomo che ha sperimentato per la prima volta gli effetti benefici della musica sulla vitis vinifera. Carlo lascia il suo lavoro di avvocato a Milano allontanandosi così dallo stress e acquista un podere abbandonato dai tempi della guerra nel cuore della terra del Brunello, a nord di Montalcino.
Se la musica fa bene alle piante perché non provare con la vite?
La musica di Mozart viene diffusa in vigna per promuovere la ricerca sugli effetti benefici delle frequenze musicali sulla vite, certificata da numerosi brevetti e premi.
Buona musica e buon vino, il vino è più buono grazie a Mozart
L’unica musica impiegata da Carlo per stimolare la vite e produrre il Brunello, è quella di Mozart, solo e soltanto la bellissima musica di Mozart.
Il vino è più buono proprio grazie a Mozart, perché? Il nostro Carlo Cignozzi spiega che l’amato compositore settecentesco “Nei suoi brani segue al 60% le sequenze matematiche del matematico Fibonacci, che si ritrovano nella natura. Mozart è come se fosse un compositore della natura, la sua è la musica che più vi si avvicina.”
Come sottolinea Carlo, Mozart non usava mai il minore, ma sempre il maggiore, e questo perché era contento ed amava la vita, così come Carlo ama far risuonare la musica di Mozart alla sua vite.
La musica di Mozart migliora scientificamente le uve e quindi la qualità dei vini del Paradiso di Frassina, noto appunto anche come la Vigna di Mozart.
Nella Vigna di Mozart, 126 diffusori di vario tipo, diffondono la musica di Mozart per 24 ore per tutto l’anno. Abbiamo i diffusori cilindrici posti in alto ed orientati verso il basso, poi ci sono quelli posti a terra che lavorano sulle radici, ed infine ci sono quelli cilindrici che stanno al di fuori della vigna.
La musica è un onda vibratoria e quando incontra l’onda vibratoria che c’è nella pianta stessa si crea la risonanza, che a sua volta crea un metabolismo accelerato, grazie al quale abbiamo più foglie e più rigogliose, più germogli, e quindi grappoli migliori. Gli insetti se ne stanno solo pochi attimi, perché c’è la musica, e si spostano quindi altrove.
La musica sui vigneti quindi, ed in questo caso la musica di Mozart, ha un potere benefico enorme sulle piante, che non si limita soltanto ad un migliore sviluppo ed un maggior vigore della vite, ma diventa anche un formidabile antiparassitario.
Vi consigliamo la visione di questa bellissima intervista a Carlo Cignozzi, realizzata da Repubblica.